Qualche novità in libreria: libri per bambini nel carrello (di Amazon)!

Anche voi come me avete il carrello di Amazon pieno di libri in attesa del momento giusto (e delle finanze!) per essere comprati? Ditemi di sì! Io vado a curiosare in libreria, leggo blog su internet, mi faccio venire nuove voglie e desideri e aggiungo, aggiungo, aggiungo…spesso libri per bambini pur non avendone ma con due nipotine la scusa è sempre lì bella pronta. Poi quando escono i libri dei miei autori preferiti il gioco è fatto e la strada è senza ritorno!

Vi dico i 4 libri che ho in lista e che prima o poi…

  • “Piccolo grande Bubo” della sempre meravigliosa Beatrice Alemagna ed edito da Topipittori. Un storia lieve, dolce, delicata, con illustrazioni pastose e splendide (ma non potrebbe essere diversamente in un suo libro!) realizzate con pastelli e collage e dedicata ai più piccoli. Un libro sulle piccole grandi conquiste di Bubo, un bambino che si sente già grande perché ha fatto tanti progressi e passi avanti nella sua crescita, tante conquiste che poi vengono rimpiazzate velocemente da altre scoperte. Tutto è soggettivo ed è sempre questione di punti di vista, di come ci percepiamo. Un libro tenerissimo e ironico sulla crescita.

piccolo grande Bubo

  • “Shh! abbiamo un piano” del sempre bravissimo Chris Haughton (che ci era già piaciuto tanto) ed edito da Lapis. Un storia pazzerella e dai colori shock (prima blu e nero e poi un’esplosione di toni) com’è nel suo stile. Stavolta ci sono quattro buffi cacciatori che si mettono in testa di catturare un uccellino e si addentrano nel bosco per tentare la missione…ma ne succederanno delle belle! Un libro divertente, ironico, spassoso e perfetto da leggere ad alta voce a bimbi piccoli.

shh abbiamo un piano

  • “Domani inventerò” di Valeria Docampo e Agnes de Lestrade (una coppia vincente) edito da Terre di mezzo. Un libro poetico che mi ha subito attratto per il tema che mi è molto caro in questa fase della mia vita: la rinascita, la possibilità di ricominciare e di trovare il bello nell’inaspettato (quello che spero succeda a me!). La meraviglia che può aspettarti ad ogni attimo e la capacità di reinventarsi in ogni momento se solo lo si vuole davvero.

domani_inventero_terre di mezzo

  • chapeau terre di mezzo“Chapeau” di Marianna Coppo edito da Terre di mezzo. è la storia di Olmo, un mago che ha un grande successo soprattutto grazie al trucco del coniglio del cappello ma che ad un certo punto perde il suo potere e viene abbandonato dal suo pubblico che prima lo adorava. Ma dal fallimento si può rinascere (anche questo è un libro motivazionale!) e il successo si può ritrovare grazie a qualcuno capace di apprezzare qualcosa di inaspettato…

 

Voi quale libro volete? Ne avete già letto qualcuno?

A Roma poesie e colori fanno rivivere il Trullo

Anche chi non vive a Roma sa che la città eterna è tanto bella quanto incasinata, trafficata, disorganizzata e dotata di mezzi di trasporto che farebbero perdere la pazienza anche a un Santo certificato. Però prendendosi un po’ di tempo e di buona volontà, oltre ai monumenti e ai palazzi antichi e bellissimi che rendono comunque Roma una città affascinante, si scorgono segnali di innovazione, bellezza e creatività dove meno potremmo aspettarcelo. Basta fare un giro in quartieri periferici e fino a poco fa poco considerati per rendersene conto. Un’ottima idea è andarci insieme ai bambini che rimarranno sicuramente entusiasti di tutta questa vivacità. È il potere della nuova street art in continua evoluzione di cui ho iniziato a parlare qualche tempo fa a proposito dei quartieri Ostiense e Quadraro e poi di San Basilio.

Qualche giorno fa armata di macchinetta fotografica sono invece andata a fare un giro al Trullo, un quartiere non proprio centrale della capitale, alla scoperta dei Poeti anonimi e dei pittori der Trullo. Questi artisti per lo più sconosciuti hanno riempito il quartiere popolare di poesie in romanesco, colori e murales. Perfetto per una passeggiata in famiglia fuori dalle solite mete. Andiamo? Il giro non è lungo e non prevede grandi sforzi. Più che altro la difficoltà sta nel trovare il Trullo se come me non siete di zona e vi sembra di essere fuori città. Sempre sia lodato il Tom tom!

Ironia, colore e poesia sono gli elementi che ci accolgono entrati in questo quartiere che mantiene ancora intatto il fascino della Roma vecchia e popolare di Pasolini intrisa di romanità verace. Romanità di cui si trova ancora traccia nella osterie di vini e olii piene di vecchietti ubriachi e in preda alla ridarella (che in due minuti può trasformarsi in voglia di rissa) già alle cinque del pomeriggio. E ospitali come non se ne trovano più. A proposito attenti a farvi offrire un quartino di vino in pieno pomeriggio e a stomaco vuoto! Un quartiere pieno di piazzette e cortili dove si chiacchiera con calma e tranquillità, un po’ sospeso nel tempo.

Lasciatevi coinvolgere e partite con il giro (da sobri!) per fare il pieno di colori e bellezza. Eh si perché a partire dall’ex centro sociale “Il faro” su via del Trullo, che è stato arricchito da murales bellissimi tra cui uno di Corto maltese, è tutto un proliferare di scale, muri dei palazzi, fontane, paletti e strisce pedonali di tantissimi colori: rosa, giallo,verde, azzurro, rosso, blu.

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Passeggiate poi per via di Massa Marittima dove dopo qualche metro percorso tra negozietti caratteristici verrete travolti dal murales di Nina realizzato da Flavio Solo.

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Una ragazza bellissima in stile fumettoso dai capelli nero corvino che piange delle lacrime su un fazzoletto bianco. Nina è magnetica (non può non incantarvi) , è ormai famosa nel quartiere (un signore anziano me l’ha indicata come “la Madonnina che hanno fatto quelli!”) e si trova su un muro circondato da pareti dai mille colori e da poesie in romanesco scritte da alcuni dei sette poeti anonimi della periferia romana che si definiscono metro romantici.

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Che ne dite di questo quartiere in evoluzione tutto da scoprire? Andrete a farci un giro, magari in famiglia? 

In giro per la street art romana Volume 2

Sabato pomeriggio. Fa caldo ma non è una di quelle giornate in cui si gocciola solo a muoversi, il mare è stato rimandato a domenica quando poi verrà rimandato di nuovo alla settimana prossima causa traffico e pigrizia (grandi risultati!), la serata è già impegnata  e il pomeriggio va impiegato in qualche modo. Che fare? Continuare il tour della street art romana! Dopo il Quadraro e il quartiere Ostiense è toccato al semideserto quartiere di San Basilio. Ci siamo solo noi, qualcuno a spasso col cane e bambini con pistole giocattolo affacciati alle finestre a sparare ai passanti che fanno un po’ Gomorra. Atmosfera ai limiti del surreale.

Il quartiere avrebbe delle potenzialità, è ricco di spazi verdi ed aggregativi, ha un aspetto retrò e un atmosfera paesana in senso buono. Potrebbe sembrare una piccola Garbatella ma è abbastanza fatiscente e questo gli dà un aspetto un po’ triste nonostante la giornata di sole che spacca le pietre. L’intervento di riqualificazione urbana e culturale portato da murales mi sembra provvidenziale dopo una passeggiata per le strade semideserte di San Basilio. L’artista spagnolo Liqen e il foggiano Agostino Iacurci hanno fatto un lavoro splendido realizzando quattro opere enormi realizzate sulle facciate di altrettanti palazzi. Opere coloratissime e ricche di particolari che affascinano e di  cui i bambini andranno matti, ne sono sicura. Restarne incantati è facilissimo anche per gli adulti, figuriamoci per loro!

Ma chi sono Agostino Iacurci e Liqen? Iacurci è giovanissimo (ma del resto non ci aspettiamo street artist ottantenni): classe 1986 crea opere d’arte di strada in varie parti d’Europa tutte riconoscibili per il tratto piatto, le forme geometriche, i colori brillanti e la grande simpatia che emanano. Liqen, classe 1982, ha uno stile totalmente diverso da quello sintetico di Iacurci e lo si capisce anche solo guardando “El devenir” e “El renacer” realizzate per San.ba: opere stracolme di particolari e simbolismi che richiederebbero ore per essere colti tutti. Quella con i fiori da cui escono animali e persone è incredibile!

Le foto non rendono benissimo l’idea della bellezza dei murales (se siete a Roma andate a vederli) ma ecco qua il risultato del mini tour.

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Non è meraviglioso questo enorme rastrello rosso che spazza via tutte le macerie?

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Un’esplosione di fiori e colori con El devenir di Liqen. Meriterebbe ore di attenzione (peccato per il sole a picco che non ha facilitato)


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L’integrazione con le persone del posto sembra sia stata fondamentale per i due artisti che si sono sentiti accolti e benvoluti in un quartiere non sempre facilissimo. Daje coi pranzi e i caffè!

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L’inconfondibile tratto di Agostino Iacurci.

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La street art di Roma non finisce qui e i tour continuano. Prossima meta la metro Spagna e dintorni. Avete altri suggerimenti?