È il caso di prendere un cane in famiglia?

Ecco se chiedete a me in questo momento della mia vita se sia il caso di prendere un cane a casa vi risponderò comunque si. Anche se è un impegno grandissimo, anche se porta via tempo, vi fa preoccupare, vi impone un’organizzazione precisissima delle vacanze e quando si ammala perché è anziano e sta per lasciarvi ci si sente morire dentro perché un pezzetto di cuore se ne va con lui. Vi dico comunque di si perché i vantaggi sono talmente tanti, l’amore che porta nella vostra vita, le emozioni, le gioie, i ricordi insieme, le avventure, le chiacchierate a tu per tu che solo lui capisce (sì anche quelle senza andare alla neuro) sono infinitamente superiori alle cose negative. Certo un cane è come una persona con necessità e bisogni e l’impegno non va preso sotto gamba soprattutto se già ne avete tanti altri e le giornate sono tutta una corsa. Ma la risposta è sì, fatelo.

un cagnolino in famiglia (1)

Vi elenco qualche motivo semplice e un po’ banale ma allo stesso tempo vero e provato per esperienza diretta con la mia cagnolina di quasi 15 anni. Non ho bambini ma sono fanciullina dentro (giusto lì)!

  • Un cane sarà un grandissimo amico, compagno di giochi e di avventure per i bambini. Una fonte di affetto e di amore incondizionato, reciproco e sempre ricambiato
  • Avere un cane insegna a prendersi cura di un altro essere vivente, insegna il rispetto, l’attenzione e la costanza
  • Vivere con un cane aiuta il bambino a sviluppare l’empatia, la comprensione delle emozioni altrui e l’espressione delle proprie
  • Avere un cane aiuta a socializzare con gli altri e non sentirsi mai soli
  • Carezzare e coccolare un cane rilassa e scioglie lo stress di tutta la famiglia

N.d.r. Questo post è stato realizzato con abbondante consumo di fazzoletti causa cagnolina malata al seguito.

 

 

Questione di autostima: come aumentarla nei bambini

A volte sul web nascono belle amicizie e una di queste è quella con Vanessa Navicelli, che ho intervistato qualche tempo fa per l’uscita del suo libro Un sottomarino in paese e con cui poi nel ho continuato a scoprire tanti elementi in comune. Alcune sere fa stavamo chiacchierando e riflettendo sulla questione autostima, fattore su cui ahia non ci siamo proprio con tutte le dovute conseguenze. Pensavo quindi a come sarebbe importante lavorare fin da piccoli su questo elemento decisivo praticamente per qualunque aspetto della nostra vita. Dal lavoro alle relazioni sociali è lei a determinare tutto. Ma come si permette questa qua? Ok appurato il fatto che è una prepotente mi sono fatta venire in mente qualche modo per crescere bambini sani e ricchi di autostima facendo attenzione però non farla diventare eccessiva sicurezza in sé stessi.

autostima-bambini

  • Non svalutiamoli e non scoraggiamoli dal fare qualcosa in cui non riescono benissimo e che li appassiona nonostante tutto. La passione è una cosa fondamentale anche se non corrisponde a reale bravura.
  • Evitiamo etichette e generalizzazioni: frasi come “non sai fare niente”, “sei sempre il solito svogliato”. “non ne fai mai una giusta” aumentano solo il senso di sfiducia in sé stessi
  • Diamogli ascolto, prestiamo attenzione a quello che dicono senza sminuirli in nessuna sensazione ed emozione che provano. Manifestiamo anche le nostre emozioni e parliamone
  • Manifestiamo affetto: viva le coccole e le dimostrazioni d’amore anche fisiche
  • Diamo il buon esempio essendo più possibile educati, socievoli, fiduciosi e gentili verso gli altri, aperti alle nuove possibilità che ci si presentano.
  • Incoraggiamo la socializzazione e prestiamo attenzione alle loro amicizie, quelle che coltiviamo fin da piccoli sono essenziali per lo sviluppo della personalità
  • Giochiamo e facciamo attività con loro: cucinare insieme, giocare al se fossi, disegnare o qualunque attività creativa ci venga in mente e ci piaccia fare insieme

autositma-bambini-per-stimolarla-da-fare-con-i-propri-figli-divertendosi                                                              (immagine tratta da The urban post)

  • Dare loro fiducia: facciamogli svolgere dei piccoli compiti domestici, incoraggiamoli a provare esperienze nuove e a correre qualche piccolo rischio
  • Diamo loro delle regole e facciamole rispettare
  • Incoraggiamoli a fare sport che aumenta la serotonina ed è un portatore naturale di autostima. Non importa quale sia lo sport e non importa se è quello che piace a noi e se proprio non gli va non obblighiamoli.
  • Lodiamo gli aspetti positivi, le qualità ed ogni progresso

Che ne dite può bastare? Vi vengono in mente altri suggerimenti?

Parliamo di barattoli: calma e gioia venite a noi!

No, non mi sono data ai post di cucina e non stiamo per fare una conserva di pomodori. I barattoli possono però tornarci molto utili per dedicarci a due attività facili ma d’effetto da fare con i bambini o per noi stessi se ci sentiamo agitati, nervosi o siamo in un periodo in cui non riusciamo a focalizzarci sulle cose perché vortichiamo nella bolla dello stress. Ci serve un aiutino, qualcosa o qualcuno che ci riporti al momento presente, faccia ordine nella nostra mente e ci dica “ehi calma,hai anche tante cose belle intorno a te”. Serve anche a voi vero? Ora vi spiego come fare.

  1. Costruiamo il barattolo della calma o calming jar. Questa è un’attività che fa parte del metodo Montessori e che potete utilizzare quando vi trovate alle prese con un bambino piccolo che ha le crisi isteriche da capriccio selvaggio e non ne vuole sapere di calmarsi. Ma anche su voi stessi se avete la stessa sensazione ma qualche anno di più sulle spalle. È semplicemente un metodo per ritrovare un po’ di tranquillità. Innanzitutto vediamo cosa ci serve:
  • Un barattolo vuoto e trasparente che può essere quello della passata di pomodoro che avete finito ma anche un semplice flacone trasparente in plastica (ad esempio una bottiglietta dell’acqua o uno dei flaconcini che si utilizzano per le ricariche)
  • Acqua calda (ma non troppo!!)
  • Colla liquida glitterata
  • Brillantini colorati
  • Colorante alimentare
  • Un bastoncino lungo di legno per girare il composto

Come si fa? Facile e veloce, a prova di impediti. Versate dell’acqua calda nel barattolo, versateci dentro la colla glitterata in quantità abbondante  e mescolate bene col bastoncino finchè la colla non si è amalgamata. Aggiungete una goccia di colorante alimentare e continuate a girare bene. Aggiungete poi anche i brillantini e mescolate ancora. Sigillate bene il coperchio del barattolo, magari con della colla a caldo. Agitando il barattolo o rigirandolo sottosopra otterrete così tanti brillantini che si muovono nell’acqua colorata e che- o almeno così dicono- hanno un effetto calmante se vi concentrate ad osservarli.

barattolo della calma

2) Il barattolo della felicità o della gratitudine. Il concetto è simile a quello del gratitude journal di cui vi ho parlato poco tempo fa. Anche qui ci serve un barattolo vuoto e trasparente da riempire. Quello che dobbiamo metterci dentro però non sono glitter e colle colorate ma pensieri belli. Si tratta infatti di un esercizio di psicologia positiva ideato dalla scrittrice Elizabeth Gilbert, quella di “Mangia prega ama” per capirci. L’Happines jar consiste appunto in un barattolo da riempire ogni giorno- o almeno il più spesso possibile- con un pensiero positivo su di noi e sulla nostra vita scritto su un foglietto di carta colorato. Ci scriviamo la data,lo pieghiamo e lo mettiamo dentro al barattolo.

barattolo-della-gratitudine c+b

(immagine tratta dal blog di C+b)

Può essere una cosa bella che ci è successa quel giorno, un ricordo, un’emozione, una canzone che abbiamo sentito, un film, un progetto, un obiettivo raggiunto. Possiamo poi tirare fuori un bigliettino a caso in un momento di sconforto oppure lasciarli là se non ci va, fate voi. Questo esercizio utilissimo è rivolto soprattutto agli adulti ma se volete far iniziare a focalizzare i bambini sulle cose belle della loro vita beh non è niente male.

Che ne dite, ci provate?

Cos’è il gratitude journal e perchè voglio provare a farlo

I bambini hanno un’attitudine naturale e spontanea al vivere qui e ora, a godersi i momenti, a gioire delle attenzioni e delle piccole cose. Questa capacità piano piano si perde crescendo e accumulando stress, problemi, pensieri, preoccupazioni e giornate in cui vorremmo solo rintanarci sotto al piumone, arrenderci e fare un grosso ciao a tutto l’ambaradam. Sono le classiche giornate di emme in cui tutto ci sembra andare storto (e probabilmente ci va davvero per qualche ora eh) e ci sembra che non ci sia niente di buono intorno a noi. È quel mostro brutto e cattivo chiamato pessimismo che ci fa vedere tutto nero e senza speranza (ah come lo conosco bene a quello là!).

C’è però un esercizio che potrebbe fare bene a tutti noi: mamme stressate da bambini piccoli e sempre di corsa tra un’occhiaia e uno sbadiglio, laureati in cerca di lavoro che sembra più nascosto di Atlantide, insomma noi umani alle prese con le mille paturnie che ci offre ogni giornata. L’ho scoperto scoperto su Twitter qualche mese fa grazie ai post di Fraintesa sulle #3cosebelle e lo sto riscoprendo sempre sul web anche grazie ad esempio all’ultimo video di Machedavvero . Si tratta appunto del Gratitude journal, cioè un quaderno in cui annotare ogni giorno almeno 3 cose per cui siamo grati e che ci sono capitate durante la giornata.

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Sembra una scemata e invece vi assicuro che non è affatto facile tanto che mesi fa avevo iniziato a farlo e poi un po’ per pigrizia un po’ per altro l’ho mollato là. Ma voglio riprovarci e provare a farlo davvero con costanza facendolo diventare una piacevole routine. Ogni giornata anche la più incasinata e stressante nasconde dei momenti piacevoli, delle piccole cose (ma dei giorni ce ne sono anche di grandi eh) che ci hanno fatto scappare un sorriso, fatto rilassare un attimo o almeno reso un po’ più lieve il momento. Può essere qualunque cosa: una telefonata ad un’amica, un messaggio inaspettato, una nuova serie tv avvincente che abbiamo scoperto, una maglietta carina ordinata su Zalando, un disegno buffo di nostro figlio che ci ha fatto sorridere e così via. Ognuno troverà i suoi 3 motivi di serenità piano piano sempre di più ogni giorno.

È un esercizio di consapevolezza e di mindfulness apparentemente semplice ma per niente scontato che ci aiuta a focalizzarci sul momento presente, ad allenare la positività e l’ottimismo liberandoli da quel brutto mostro nero di cui parlavamo prima e ad apprezzare quello che di bello già abbiamo ma che finiamo spesso per dare per ovvio e scontato (erroraccio che facciamo tutti).

E voi proverete a farlo? Ci proviamo? Scegliamo un quaderno carino e colorato e cominciamo!

5 bellissimi negozi di arredamento e design per bambini

Oltre che l’editoria per l’infanzia la mia passione è anche il design, l’arredamento, l’oggettistica insomma tutto quel mondo di mobili e cianfrusaglie con cui puoi riempire casa per renderla più bella e confortevole. E per quello che riguarda l’infanzia il settore non scherza affatto e ci sono delle proposte meravigliose che spingerebbero chiunque ad avere un bambino anche solo per arredargli la cameretta in modo delizioso. Se siete in cerca di idee per un bimbo in arrivo o per bimbi già attivi a casa ecco 5 aziende piccole o grandi a cui rivolgersi senza il rischio di restare delusi.

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  • Le civette sul comò: un progetto nato nel 2011 dall’inventiva di due mamme attente al design e al gusto estetico ma anche alla funzionalità ed utilità degli oggetti di arredamento. Librerie, armadi, decorazioni, accessori, giochi e tanti elementi deliziosi provenienti da varie parti del mondo ma soprattutto dal Nord Europa.
  • Love the sign: in questo caso si tratta di un’azienda molto più grande ed in crescente espansione nata nel 2012 dall’idea di tre ragazzi con la passione per il design. Si tratta di un e-commerce che punta alla diffusione del made in Italy, non è destinato solo ai bambini ma ha una bellissima area kids.
  • Kiddy kabane: azienda bella bella bella di cui ho già parlato qualche tempo fa. Vende online articoli di design per l’infanzia di cui vi sembrerà di non poter più fare a meno.
  • Baby bottega: un negozio a Firenze che è un vero incanto, ricco di proposte di arredamento per bambini all’insegna dell’amore, dell’eco-sostenibilità e della funzionalità.

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  • La cameretta di Pippi: il trionfo del design in stile nordico (che io adoro!) portato in Italia da una mamma olandese in questo negozio fisico e online che propone arredamento, decorazioni e giochi per tutte le esigenze.

Che ne pensate? Avete tirato fuori la carta di credito?

Due co-working con co-baby a Roma e un albo illustrato

Di questi tempi (ma in generale sempre) avere un lavoro che ci permetta di vivere dignitosamente senza avere la sensazione di farlo solo per hobby o per beneficenza è già una grande cosa. Per riuscirci però bisogna lavorare sodo ed il tempo da dedicare alla famiglia è di conseguenza sempre meno con una catena di problemi di gestione pratica e di sensi di colpa che non ci schiodiamo facilmente di dosso. Soprattutto se si è mamme, è inutile negarlo. Gli spazi di conciliazione famiglia-lavoro sono quindi una mano santa e vanno protetti e tutelati. Luoghi dove prendere in affitto uno spazio di lavoro, fare quattro chiacchiere con qualcuno in pausa caffè invece che caricare la lavatrice ed avere a pochi metri il proprio bambino accudito da brave educatrici. Ma quanti ce ne sono nella nostra città?

A Roma ci sono al momento due spazi di co-working e co-baby che vale la pena conoscere e sfruttare se siete mamme e papà prevalentemente freelance con un lavoro non da ufficio ma che non riuscite a svolgere da casa in tranquillità con i bambini sempre intorno. Due luoghi belli, funzionali ed accoglienti nei quali la gestione casa-lavoro diventa un po’ più facile e ci permette di vivere con più serenità.

  • L’Alveare: un bellissimo posto in zona Centocelle che mette a disposizione spazi di lavoro condiviso per aziende e professionisti ed uno spazio baby che la mattina viene attrezzato come luogo educativo mentre il pomeriggio ospita laboratori e corsi di vario genere per bambini e genitori.
  • I Love mum: un coworking con co-baby fresco di apertura in zona Trastevere. Ha infatti iniziato l’attività il primo febbraio all’interno della Casa internazionale delle donne e permette di usufruire di 10 postazioni di lavoro in affitto e di uno spazio dedicato ai bambini con servizio babysitting. Una soluzione low cost per conciliare facilmente lavoro e famiglia senza pesanti sensi di colpa.

alice horn pronto mammaVi suggerisco poi un carinissimo libro a tema edito da Il castoro scritto da Alice Horn ed illustrato da Joëlle Tourlonias:Pronto mamma”. Un albo molto simpatico che affronta l’argomento dell’ansia da separazione quando la mamma è a lavoro. Una bimba telefona alla sua mamma e le chiede quando tornerà a casa dall’ufficio: la mamma allora  mette in moto la fantasia per descriverle mezzi di trasporto straordinari e divertenti che rendano un gioco il viaggio di ritorno a casa ed il tempo che intercorre: la mamma sale su una nuvola, sulla scala dei pompieri, su una barca a vela e così via per correre sempre più veloce dalla sua piccola. Alla fine la mamma è sotto casa e l’attesa (resa leggera e trasformata in gioco) è finita.

5 soluzioni relax da 5 minuti per mamme (e non solo)

Mamme, zie, babysitter, nonne ma anche papà nonni insomma chi c’è c’è, fatevi sotto. Chi di voi non si sente stressato a volte (o anche tutti i giorni) dalla vita con i bambini? Alzate la mano! È normalissimo a volte sentirsi stanchi e sopraffatti, avere la sensazione di non riuscire a star dietro a tutto e non godersi mai il momento quindi via ai sensi di colpa e cerchiamo invece di affrontare il problema. Il bisogno di relax, di pulire la mente, di concentrarsi, di far spazio al respiro e alla calma sono naturali e sani e anzi vanno assecondati. Da quando pratico yoga anche io mi sono resa conto di quanto faccia fatica a stare nel qui e ora e di quando sia affetta dal brutto e cattivo overthinking (come ho scoperto dal post di Machedavvero?). Come fare se abbiamo poco tempo a prenderci del tempo per noi (ops)?

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Vi propongo 5 metodi facili per cominciare in 5 minuti e prenderci gusto:

  • Sedetevi comodi in un posto calmo e tranquillo, possibilmente silenzioso e senza fonti di disturbo e provate a meditare per 5 minuti. Rilassate il corpo e la mente e concentratevi sul respiro cercando di zittire la folla di pensieri ossessivi che inevitabilmente vi assalirà. Non scoraggiatevi ma semplicemente “state”. Fatevi aiutare da qualche app come Calm o Headspace, veramente carine ed utili.
  • Bevete una tisana rilassante: vi suggerisco le Yogi tea, un po’ care ma disponibili in tantissime varianti per tutte le esigenze dall’appagamento al respiro profondo, dall’energia all’equilibrio. Ogni bustina inoltre ha una frase yogica che invita al contatto con sé stessi.

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  • Ascoltate la vostra canzone preferita o un brano di musica rilassante: vi suggerisco Mogwai autore bravissimo papà della sigla della serie tv “Les revenants”.
  • Fate una passeggiata nel verde: basta anche il parchetto vicino casa e bastano anche 10 minuti in pace e tranquillità per sentirsi più sereni e consapevoli o almeno avere la testa un po’ più libera.
  • Colorate un mandala: forse questo richiederà un po’ più di 5 minuti ma è un’ottima tecnica di meditazione e rilassamento da provare.

Se vi interessa la mindfulness o comunque queste pratiche orientate al rilassamento e alla consapevolezza personale vi consiglio per iniziare di farvi un giretto sul blog di Claudia Porta/la casa nella prateria, esperta di educazione, di mindfulness, yoga e meditazione vipassana. Vogliamo provarci insieme?

Volete portare i bambini in un posto da favola? Andate un weekend a Bruges!

L’avete visto il film “In Bruges“? Ok non è un film per bambini ma se una sera siete riusciti a metterli a letto presto e vi siete concessi una serata tutta per voi con una bel filmone vi sarete sicuramente innamorati perdutamente di questa cittadina delle Fiandre a pochi passi dall’Olanda. Parliamo ovviamente di Bruges o Brugge se volete farli contenti e pronunciarla in fiammingo, la lingua che si parla lì. Un posto perfetto dove portare i bambini per un fine settimana fuori dal tempo immersi in una fiaba. Qui infatti sembra di essere tornati al Medioevo in una dimensione da sogno fatta di canali, cigni, case sull’acqua, edifici colorati col frontone gradonato, carrozze e negozi di merletti (oltre a quelli che vendono deliziosi cioccolatini e birra!).

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canali di bruges

Io ci sono stata qualche weekend fa dopo averle messo gli occhi addosso da parecchio tempo e il mio amore è stato decisamente confermato. La città è piccolina, si gira bene a piedi (o in bicicletta) in poco tempo ammirando ogni scorcio e fantasticando di essere in epoche passate a navigare tra i canali. Si raggiunge da Bruxelles con poco più di un’ora e mezzo di treno: la stazione la trovate direttamente dentro all’aereoporto (aaaah la civiltà!).

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Gli imperdibili di Bruges secondo me?

  • Un giro in barca sui canali
  • Le 2 piazze principali: Burg e Markt
  • Minnewater park e il Begijnhof
  • I mulini a vento di Sint Anna alcuni dei quali sono anche visitabili all’interno
  • Il Groeningen museum per ammirare le opere dei primitivi fiamminghi
  • Una cioccolata calda in una delle tantissime deliziose sale da tè oppure per mamma e papà una birra al calduccio di uno dei tanti pub
  • Un giro in carrozza per la città con una coperta sulle gambe e lo sguardo pronto a cogliere tutti i particolari

Ovviamente munitevi di impermeabile e stivali in qualunque stagione, sopratutto se andate in autunno inverno o primavera (cioè praticamente sempre!). Il tempo non è quasi mai dei migliori ma la città è talmente meravigliosa da farvi dimenticare qualunque cosa.

Buon viaggio!

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Mandala da colorare: un’esperienza antistress per adulti e bambini

Consideriamo un fatto fondamentale: la mia mente è una produttrice instancabile di ansie, film mentali assurdi che manco Kubrick, paturnie alla Audrey Hepburn in colazione da Tiffany e desideri di calma zen che spazzino via questo bel casino. Il destino tra l’altro mi suggerisce a gran voce da un po’ di tempo che devo mettere ordine (forse per il bene di chi mi sta vicino!) visto che oltre ad avermi condotta casualmente alla scuola di yoga che frequento mi ha anche portato da Tiger a comprare cianfrusaglie. Cosa caspita c’entra? Beh in quel favoloso regno dell’inutilità ho scovato per la prima volta un libricino di mandala da colorare che mi ha conquistata. Come soluzione low cost per iniziare va benissimo. Ho comprato una scatola di pennarelli, mi sono seduta comoda alla scrivania e ho cominciato a colorare mandando via a poco a poco i pensieri. Funziona ve l’assicuro!

mandala tiger

Da quando, oltre un anno fa, ho iniziato a praticare yoga l’idea del concentrarsi su sé stessi, sul qui ed ora, del focalizzare l’attenzione sul respiro acquietando i pensieri e portando calma nella mente mi attira e mi affascina sempre di più. Oltre alla pratica regolare i mandala sembrano essere perfetti per raggiungere lo scopo. Ma aspettate non sapete cosa sono i mandala? Sono simboli spirituali che rappresentano l’universo e che vengono tradotti in disegni circolari di varie tipologie (con motivi geometrici, floreali eccetera) in cui tutti gli elementi tendono verso il centro. Vengono utilizzati in varie pratiche spirituali (soprattutto Buddismo e Induismo) per la meditazione e tra l’altro Jung, uno dei padri della psicanalisi, li aveva proposti come tecnica di rilassamento attraverso la colorazione. E oltretutto la colorazione dei mandala è una forma di arte terapia.

mandala-fiore-orientale

Se vi fate un giro in libreria (cosa buona e giusta a prescindere) scoverete tantissimi libri sull’arte di colorare. Ormai infatti va sempre più di moda ed è una pratica non più riservata solo ai bambini. Colorare un disegno è una tecnica collaudata per tenere buoni i piccoli perché aiuta a concentrasi, a mantenere l’attenzione e portare calma e tranquillità. Perché sugli adulti non dovrebbe fare lo stesso effetto? Il trend è stato lanciato da “Secret garden” di Johanna Basford ma di libri a tema ormai c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Bastano solo dei pennarelli o pastelli, un po’ di tempo da ritagliarsi e il risultato è assicurato.

owl secret garden

Quali sono i benefici di colorare mandala?

  • Aiuta a tranquillizzarsi, a rilassarsi e a trovare la calma mentale
  • Aiuta a focalizzare l’attenzione e migliora la concentrazione
  • Riduce lo stress e le tensioni
  • Riduce l’ansia
  • Sviluppa la creatività
  • Aumenta la consapevolezza di sé
  • Favorisce la meditazione e l’introspezione
  • Produce piacere e soddisfazione

Vi basta? Che ne pensate? Avete mai provato?

5 buoni motivi per andare a vedere la mostra The art of the brick

Chi di noi da piccolo non ha creato orribili e disastrose costruzioni con i mattoncini Lego? Ok parlo per me e magari voi eravate geniali eredi di Renzo Piano ma io non sono mai andata oltre una torre sbilenca o un tentativo di astronave che somigliava di più ad un cassonetto dell’immondizia. Quindi quando ho visto la mostra The art of the Brick beh sono rimasta a bocca aperta praticamente davanti a tutte le sculture/ideazioni/genialità dicendo sempre “ommioddio come ha fatto?! Che pazienza ha quest’uomo?!”. Non vi basta e volete 5 motivi per andare a vederla anche con i bambini? Ecco qua!

  • Potrete constatare con mano che la curiosità, il coraggio e la voglia di cambiare stravolgendo tutto e andando controcorrente ripagano sempre (o vabbè almeno quasi). L’autore delle sculture di mattoncini Lego è Nathan Sawaya, statunitense avvocato che ad un certo punto nel 2004 ha deciso di mollare il suo lavoro ben pagato e sicuro per dedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione: creare, incastrare, incollare con i mattoncini colorati più famosi del mondo. Ed è diventato uno degli artisti più quotati al mondo! Un ottimo esempio per i piccoli, per esercitare il coraggio di uscire dagli schemi non solo come un rischio ma come una grossa opportunità.

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  • Potrete riscoprire il bambino che è in voi, rimanere stupefatti, stimolare la curiosità e la fantasia dei bambini, la voglia di mettersi in gioco e provare a fare e disfare. The art of the brick è una mostra che suscita emozioni belle e positive ma mettete in conto che almeno per un po’ di tempo avrete la casa invasa di mattoncini che calpesterete di notte al buio urlando di dolore!

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  • Farete un tuffo nella storia dell’arte con opere reinterpretate in modo meraviglioso da Nathan Sawaya a colpi di mattoncini. L’urlo di Munch, la Gioconda, la Venere di Milo, il bacio di Klimt, la ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer e non vi dico troppo per non rovinarvi la sorpresa ma vi assicuro che si resta davvero stupefatti davanti a tanta bravura e perfezione.

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  • Vi divertirete un mondo vedendo una mostra originalissima che ha già riscosso un successone in Europa e nel mondo ed è stata classificata dalla Cnn come una delle 10 mostre da non perdere al mondo. Vi aggirerete in un percorso espositivo fatto di oltre 80 opere d’arte tutte in 3d!

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  • Potrete ammirare, tra le altre meraviglie, un T-rex fatto di un numero infinito di mattoncini Lego e lungo ben 7 metri! Quale bambino potrà resistere? E no neanche voi adulti lo farete.

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Avete tempo fino al 14 febbraio e vi direi di sfruttare al massimo le vacanze di Natale per una puntatina allo spazio espositivo Set in via Tirso a Roma. Fatemi sapere!